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Quelli che…Attento! Non mangiare il Pesce-Fragola!

8 Ago

Non saprei spiegare il perché della paura per gli Ogm, è difficile dire come nasca la paura e come si possa bloccare il timore di qualcosa che non si conosce. E’ una forma di superstizione e va combattuta come tutte le cose inesistenti che possono essere più pericolose di quelle esistenti“.  Rita Levi Montalcini

Cosa sono gli OGM.

Con il termine Organismo Geneticamente Modificato (OGM) si intendono soltanto gli organismi in cui parte del genoma sia stato modificato tramite le moderne tecniche di ingegneria genetica. Non sono considerati “organismi geneticamente modificati” tutti quegli organismi il cui patrimonio genetico viene modificato a seguito di processi spontanei (modificazioni e trasferimenti di materiale genetico avvengono infatti in natura in molteplici occasioni e tali processi sono all’origine della diversità della vita sulla terra), o indotti dall’uomo tramite altre tecniche che non sono incluse nella definizione data dalla normativa di riferimento (ad esempio con radiazioni ionizzanti o mutageni chimici). (Direttiva 2001/18/CE)

In realtà il termine Organismi Geneticamente Modificati non è un termine usato dalla comunità scientifica in quanto troppo generico. OGM viene correntemente utilizzato dai media per descrivere solo una particolare modifica del patrimonio ereditario e solo quando questa si applica al mondo vegetale. In realtà esistono molti modi di modificare il patrimonio genetico di un organismo e l’uomo usa molti mezzi da tanti anni per piegare batteri, lieviti, piante e anche virus alle sue esigenze. Gli OGM sono in realtà solo il termine usato dai mezzi di comunicazione di massa per descrivere piante in cui sono stati trasferiti uno o pochi geni per trasformare cellule o tessuti vegetali.

Per un quadro scientificamente chiaro ed esauriente sugli OGM vedere qui e qui.

Coltivazioni OGM nel mondo.

L’ISAAA (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) rilascia ogni anno i nuovi dati sulle coltivazioni di OGM nel mondo: al 2011 siamo a 160 milioni di ettari coltivati da 16,7 milioni di agricoltori quindi con appezzamenti di terreno di circa 10 ettari ad imprenditore agricolo. Si sono aggiunti solo nel 2011 ben 12 nuovi milioni di ettari.

L’OGM che non è mai esistito.

Veniamo ora all’OGM più citato della storia, la Fragola-Pesce. Ovvero una fragola che sarebbe stata resa resistente al gelo attraverso l’inserimento di un gene di un pesce artico all’interno del suo patrimonio genetico. In rete si trovano innumerevoli citazioni:

Non potevamo non partire da Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici. L’unico al mondo ad aver visto e discusso (UnoMattina Estate del 30 luglio 2007) il sapore dell’inesistente fragola-pesce.

Dalla trasmissione Report di Rai3: “Si è prodotta, per esempio, una fragola che è stata resa resistente al gelo inserendo dei geni di pesci che vivevano in zone fredde. Questa fragola ha cominciato a produrre un prodotto secondario che era il glicoletilenico, il comune liquido antigelo dei radiatori. Quindi sono diventate immangiabili”.

Anche su D la Repubblica delle Donne: “La fragola con il gene di una sogliola del mar Baltico che doveva renderla resistente al freddo, è stata un disastro: il risultato è una fragola che sa di antigelo. Gli esperimenti sono stati subito interrotti, e la fragogliola è finita sullo scaffale dei “cibi Frankenstein””.

Su “Piemonte Parchi”, rivista della Regione Piemonte: “In campo agricolo, lo scopo degli OGM è modificare una pianta inserendo nel suo DNA uno o più geni che le conferiscano le caratteristiche desiderate. Il caso dell’introduzione di geni di passera di mare nelle fragole per aumentarne la conservabilità è un tipico esempio”.

Nel dossier Biotecnologie e prodotti alimentari della COOP dove si afferma: “Un gene prelevato dal pesce artico inserito  in fragole e patate conferisce la resistenza al freddo e permette la coltivazione di questi prodotti in zone caratterizzate da bassissime temperature. E’ il caso della Finlandia, che ormai ha interrotto quasi  del tutto le importazioni di fragole, consumando quelle coltivate sul proprio territorio, per lunghi periodi dell’anno costantemente coperto da spessi strati di ghiaccio”.

Si tratta di affermazioni che colpiscono molto l’opinione pubblica sul piano emotivo e non ci si deve quindi sorprendere se poi il mercato degli OGM è ristretto “per la scarsa accettazione mostrata dai consumatori“.

Fortunatamente, per la tranquillità di tutti i consumatori e con buona pace degli ambientalisti, la fragola-pesce non esiste e non è mai esistita.

Come afferma Dario BressaniniNessuna multinazionale biotech ha mai annunciato lo sviluppo di un prodotto del genere. Nessuna università l’ha mai studiata a scopo commerciale. Nessuna azienda ha mai neanche lontanamente suggerito che sarebbe stata interessata a sviluppare fragole antigelo. In laboratorio ormai si inserisce ogni tipo di gene in cellule di vari organismi, fragole comprese ovviamente, ma il frutto non è mai stato raccolto, figuriamoci mangiato. Eppure ormai la “fishberry” è ormai leggendaria. Ma da leggenda urbana. E come ogni leggenda urbana che si rispetti, non è possibile risalire all’origine della storia“.

Nascita di una leggenda metropolitana.

Tutto nasce dai pesci artici. Esistono alcuni pesci che vivono nei mari artici che sono dotati di un particolare gene che codifica per una proteina che funge da anti-congelante, grazie a questa proteina il sangue di questi pesci non congela anche se questi animali si trovano a bassissime temperature, un grande vantaggio che permette la vita anche in condizione estreme.

Da questi pesci nasce l’idea di creare coltivazioni di fragole anche in paesi molto freddi, quindi l’idea di inserire il gene del pesce artico nella fragola per impedire il suo congelamento.

Ed è così che nasce la leggenda di “Fishberry” e come molte delle leggende anche questa non corrisponde a realtà, è un qualcosa che non è mai stato creato ma forse nemmeno pensato in nessun laboratorio del mondo. Il tutto nasce dalle floride menti dei propagandisti contro gli OGM, un modo per confondere le persone e portarle a schierarsi contro.

Potenza di una suggestione.

Ma è veramente possibile inserire nella fragola un gene per produrre una proteina capace di proteggerla dal freddo? Probabilmente sì, ma è anche probabile che se si   tentasse di sviluppare la fragola antigelo si andrebbe incontro a un fallimento, almeno allo stato attuale delle conoscenze.

L’unico articolo scientifico che parla di esperimenti simili è questo (leggi fragola-pesce). Dal testo si desume che trattasi di trasformazione di foglie, rigenerazione a callo e differenziamento di piantine la cui “morfologia non è differente dalla forma iniziale“. Insomma di lische di pesce non si parla, ma sopratutto non si parla di frutti. Gli autori non descrivono i frutti ossia le fragole (e sopratutto non li descrivono nelle generazioni ossia non si sa se erano delle vere piante transgeniche o solo delle chimere). Non si trova in letteratura scientifica notizia di un prosieguo di questa ricerca da parte degli stessi autori.

Ma il punto non è questo: il fatto è che l’immagine della fragola-pesce è troppo evocativa per lasciarsi scappare l’occasione di usarla. E’ un’invenzione mediatica geniale che ha avuto una fortuna immediata, come spesso è accaduto ad altre invenzioni linguistiche del variegato mondo “ambientalista”.

Non si vuole né difendere né demonizzare gli OGM. Ma prima di poter dare un’opinione e schierarsi in merito, si deve essere preparati sull’argomento, e sapere in realtà cos’è un organismo geneticamente modificato.

E non fidarsi di tutto quello che si legge o si sente in tv.

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